Cento uomini di ferro e più

Il libro “Cento uomini di fero e Più” promosso dall’Associazione internazionale Guido Dorso presieduta da Nicola Squitieri, curato da Francesco Saverio Coppola, segretario generale dell’Associazione, edito dalla casa editrice Giannini di Napoli , sarà presentato ad Agerola nell’ambito del festival “Sentiero degli Dei”.  Il libro è stato già  presentato nel corso di un incontro avuto  il 7 novembre 2019  con il Presidente Sergio Mattarella per i primi quaranta anni del Premio Guido Dorso. Scriveva Guido Dorso : “Occorre un’èlite anche poco numerosa, ma che abbia idee chiare e sia spietata nella sua funzione critica. È finito il tempo dell’apostolato individuale, e i Fortunato, i Salvemini, i De Marco possono tenersi paghi del primo lavoro di aratura, compiuto tra la indifferenza universale, in epoche così tristi che il cuore si riempie di sgomento. Se il Mezzogiorno, in un supremo sforzo creativo, organizzerà questa minuscola élite senza paura e senza pietà, la lotta potrà essere lunga, ma l’esito non sarà dubbio, poiché tutta la storia italiana non è altroché il capolavoro di piccoli nuclei che hanno sempre pensato ed agito per le folli assenti.
 
Ma se la gioventù meridionale – questa mirabile gioventù così assetata di giustizia e di verità – non sentirà il pungolo della resurrezione e riprenderà triste e scorata, la dolorosa via dei piccoli impieghi e della dedizione allo Stato violento e accentratore, allora anche i pochi semi che sono nati per caso sull’arido terreno del Mezzogiorno saranno sommersi, e nuovi sistemi di compressione e di sfruttamento risorgeranno dalle ceneri ove ora sembrano sepolti”.
Nel 1969  un gruppo di giovani studiosi e intellettuali meridionali sull’onda del profondo cambiamento culturale del 1968, si pose l’obiettivo di riprendere i temi della “Rivoluzione meridionale” di Guido Dorso e avviare un percorso nuovo e virtuoso di pensiero e di azioni per contribuire in una forma nuova allo sviluppo del territorio meridionale. Uno dei sentieri individuati fu la ricerca delle eccellenze meridionali che potevano costituire le best practices di un miglioramento e rafforzamento della classe dirigente meridionale. Cosi nel 1970 nacque una prima iniziariva del premio a carattere biennale che si consolidò e strutturò definitivamente –  con cadenza annuale – a partire dall’anno 1979.
 
40 anni sono un traguardo importante pieno di tanti significati.   Con la condivisa adesione della famiglia Dorso, i consensi provenienti da vari settori del mondo scientifico e culturale che hanno accompagnato negli anni,  in modo crescente, queste nostre 40 edizioni del Premio Dorso, vanno certamente ricondotti nell’aver voluto legare l’iniziativa, in particolar modo, al nome prestigioso di un Uomo che individuò nel rinnovamento della classe dirigente meridionale, il momento centrale ed imprescindibile di ogni reale azione di crescita civile e culturale del Mezzogiorno. Non possiamo  non ricordare che ogni anno lasciano il Mezzogiorno 65mila giovani, di cui un terzo laureati, svuotando il territorio di energie e intelligenze.
 
Su Guido Dorso si è scritto e discusso molto, con questo libro vogliamo ricordare oltre la storia del premio la sua figura di studioso e uomo politico. Il libro si divide in tre parti, Nelle prime pagine oltre la prefazione del Presidente Nicola Squitieri vi sono tre testimonianze , quella del presidente della Repubblica Sandro Pertini nel decennale del premio, la relazione del professore Massimo Inguscio presidente del Cnr e del professore Gaetano Manfredi, già Rettore della università Federico II, due persone illustri che hanno accompagnato il premio i questi anni testimoniando la presenza di due Istituzioni culturali e scientifiche prestigiose. La prima parte si apre con due testimonianze storiche, la prima firmata da Guido Dorso con l’intervento da lui tenuto nell’agosto del  1944 a Cosenza nel congresso del partito di azione, dove sono presenti tutti i temi del suo pensiero, la seconda la relazione di un suo vecchio amico Ugo La Malfa tenuta ad Avellino nel febbraio del 1967, vent’anni dopo la sua morte,  con un analisi approfondita del suo pensiero e della sua attività politica.
 
La seconda parte vede la testimonianza di diversi autori con una riflessione a 360 gradi sull’attualità del pensiero di Guido Dorso,  sul Mezzogiorno e la classe dirigente. Tra gli interventi vi sono testimonianze di validi studiosi che ci hanno lasciato (Galasso, Maccanico, Pisanti), ma la cui testimonianza aggiunge ulteriore valore al volume. Abbiamo voluto creare uno spazio senza tempo in cui far rivivere il pensiero di Guido Dorso, dove si confrontano passato, presente e futuro. Chiudono la seconda parte due interviste effettuate nel 2019 a due capitani della cultura di lungo corso, il filosofo Aldo Masullo e l’economista/sociologo Gilberto Antonio Marselli che per la loro lunghissima vita e per i contatti avuti con il mondo in cui si espresse il pensiero di Dorso hanno fornito un altro valido contributo al libro. Purtroppo il prof Marselli e il Prof. Masullo ci hanno lasciato in tempi recenti. La terza parte contiene la storia dell’Associazione e del Premio collegato, con una illustrazione della rivista dell’Associazione “Politica Meridionalista” e l’elenco di tutti i premiati negli oltre quaranta anni di attività dell’Associazione.